Troppi calciatori stranieri in serie A penalizzano le chance degli italiani? "Se dicessi di no sarei un po' ipocrita...": Andrea Bertolacci, centrocampista del Milan e della Nazionale, non si nasconde e dal raduno azzurro di Coverciano invita a dare spazio ai giocatori formati in Italia. "E' una categoria fatta da giocatori forti, bisogna dar loro fiducia e aspettarli - ha detto - come fanno altri paesi che poi si ritrovano con meno stranieri rispetto a noi".
Il pensiero va alle parole del Ct Antonio Conte sulla necessità di giocare con frequenza nel club per essere convocati in azzurro: "Parole importanti ma soprattutto giuste - ha osservato - perché penso che solamente chi gioca può meritare di venire in Nazionale. Dispiace che ci siano compagni qui che non giocano nel club ed invece vorrebbero farlo con continuità. Non è facile forse, perché anche quest'anno sono tanti gli stranieri, ma bisognerà impegnarsi per convincere i propri allenatori". La mezzala rossonera è stata il giocatore italiano più pagato del mercato (22 milioni alla Roma) dopo il neocompagno di squadra Romagnoli, ma "se dovessi stare a pensare a tutte queste situazioni diventerei matto - precisa Bertolacci - io penso solamente a cercare di migliorarmi sempre".
L'avvio di campionato del Milan, certo, non è stato brillante come si sperava: "Ci sta che ci voglia un po' di tempo per integrarsi e capire i meccanismi del nuovo tecnico. Magari stiamo attraversando questa fase". Nessun rimpianto, però, per aver lasciato la Roma: "Per me è stata una scelta importante ed emotiva - ha detto Bertolacci - da bambino tifavo Milan, ho conservato il codino di Baggio". Ora la testa è alla sfida con Malta, sperando che il Franchi di Firenze sia "il più pieno possibile" e stando attenti alle ripartenze degli ospiti, che "fanno del contropiede la loro forza".
